06 – Milano città d’acque

5 – Milano Città Europea

MILANO CITTA’ D’ACQUE

La Fondazione Perini, attraverso le sue attività storiche, non ha mai mancato di osservare e interpretare da vicino gli eventi politici e culturali che hanno interessato le piccole e grandi trasformazioni della società italiana, raccogliendo testimonianze e documenti che oggi rappresentano una considerevole mole di memoria storica particolarmente approfondita su Milano ed i suoi quartieri.

Confortati dalle esperienze acquisite nel passato che hanno permesso di leggere il presente in funzione del futuro, la Fondazione non poteva esimersi dall’indagare un progetto di moderna trasformazione urbana come quello proposto dalla Amministrazione Comunale, che rimette in gioco le trascurate risorse acquee che da sempre sono protagoniste dei successi milanesi.

Milano è sempre stata infatti, per posizione geografica e per tradizione storica, una metropoli importante per le sue attività economiche e commerciali e, per essere una città d’acque con molti fiumi, torrenti, canali, rogge e fontanili delle risorgive. L’idrografia padana e dell’area milanese è sempre stata ricca di un sistema diffuso e complesso di corsi d’acqua. Oltre ai Navigli, ai fontanili, ai canali e alle rogge, oggi quasi tutti coperti o prosciugati (tranne i Navigli e la Darsena), ha i fiumi come l’Olona e il Lambro (vicinissimi), mentre l’Adda e il Ticino (un po’ più lontani). Questi ultimi

tre fiumi conducevano al Po e quindi al mare, mentre l’Olona che nasce alla Rasa di Velate (Sacro Monte di Varese) ad un’altitudine di 548 metri scorre per 75 chilometri prima sul fondo delle valli del Varesotto fino nella pianura di Milano con la sua larghezza da 6 a 12 metri e il suo bacino imbrifero di 105 kmq.

Da tale realtà di “Milano città d’acque” nacque l’idea di allacciare Milano ai fiumi e quindi tentare la navigazione verso il mare, con dei canali artificiali, che servissero anche a captare l’acqua dei fiumi per irrigare i terreni sottratti alle paludi. È la grande idea di utilizzare i Navigli come navigazione fluviale, protesa a sviluppare il commercio e le vie di comunicazioni alternative a quelle strade medioevali infide, accidentate, lente. Si volevano collegamenti più rapidi ed efficienti, per una Milano sempre in crescita. Nel rispetto del referendum popolare, votato da 490 mila milanesi nel 2011, il Comune di Milano, nel 2013, affidò al Politecnico di Milano lo studio di fattibilità per valutare l’ipotesi dell’apertura del Sistema dei Navigli.

Tra gli obiettivi la Fondazione Perini promuove attività didattiche, fatti di incontri, anche multimediali e convegni periodici, ai giovani delle scuole sul tema dell’importanza dell’ambiente ed in particolare dell’acqua non solo come risorsa preziosa da proteggere, ma anche come strumento fonte di vita e di ogni attività antropica.

Partendo dall’assioma “Milano città d’acque”, il messaggio da far comprendere è legato alle molteplici funzioni dell’acqua che si può, quindi, considerare una risorsa indispensabile alla vita dell’uomo a 360 gradi, essenziale, in quantità sempre maggiore e in qualità, alle molteplici esigenze dello sviluppo della civiltà; e perciò l’acqua va captata, trasportata, distribuita, scaricata, consumata, utilizzata.

La finalità è quella di indagare sull’evoluzione del rapporto dell’uomo con l’acqua nel territorio dell’area milanese e lombarda, prestando attenzione agli aspetti storici di costruzione della rete idrografica.